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short Italian language review of  XX ( http://www.teatrosatanico.it/it/discografia.html?d=xx.html ) in BLOW UP MAGAZINE184 / September 2013 ( http://www.blowupmagazine.com )


Teatro Satanico
XX
Lp Nedac

Teatro Satanico sono oramai uno dei punti di riferimento della dark-wave italica. Senza nutrire alcun timore reverenziale nei confronti di blasonate band straniere, il duo riesce anche questa volta a costruire composizioni attraversate da un vento di ineluttabile perdizione. Scrittura buona, suoni curati, angoscia oltre il livello di guardia. Centro pieno.

A. Ciarletta


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Italian language review of  XX in IYE ZINE web-pages ( http://www.iyezine.com/recensioni/2795-teatro-satanico---xx.htm )


Teatro Satanico
XX
(Nedac, 2013)

A vent'anni dalla loro formazione e a poco più di un anno dal loro ultimo album, i Teatro Satanico (Devis “Devils” Granziera, Roberto “Kalamun” Pasini, Mauro Martinuz) ritornano con un nuovo lavoro. Il disco, chiamato semplicemente XX, si compone di cinque brani inediti e di due risalenti al 1993.
La delicata preghiera a Dio e Satana di Mondo Cane (dedicata all'artista francese Yves Klein) apre il disco avvolgendo con i suoi morbidi synth, mentre il sound più spigoloso e cupo de Il Teatro Della Memoria (su cui prende vita un parlato disilluso che ricorda Giovanni Lindo Ferretti), cede spazio alle amare constatazioni de La Farmacia Dell'Angelo: “Satana non mi salverà, e nemmeno il loro Dio. Se ci sarà un aldilà, sarà come l'aldiqua”. Nella seconda parte, invece, The Owl, sprofondando nell'oscurità e nell'elettronica inquietudine che la caratterizza, cede spazio al sound soffocante e infernale de L'Occidente, lasciando che a concludere siano l'animo sgranato di Comandante Bruno e il drammatico e opprimente evolvere di Confesso Tutto!.
I Teatro Satanico, con questo nuovo lavoro, oltre a celebrare i loro venti anni di carriera, permettono all'ascoltatore di farsi un'idea piuttosto completa sul che cosa erano loro agli esordi e sul che cosa sono poi diventati. I sette brani presentati, ancora una volta densi di contenuti, idee e qualità, scorrono uno dopo l'altro tra provocazioni, lucide constatazioni e ricerca sonora. Un disco molto utile per chi si sta avvicinando, per la prima volta, alle produzioni della band.

Francesco Cerisola


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Italian language review of  XX in ROCK SHOCK web-zine pages ( http://www.rockshock.it/recensione-teatro-satanico-xx  )


Teatro Satanico: XX
(Nedac)

Nati nel 1993 come un duo synth-punk, i Teatro Satanico si evolvono fino ad arrivare ad elaborare nuove sonorità, prevalentemente elettroniche. Con l’album XX proseguono nella direzione intrapresa nel 2007, un ambient industrial arricchito con suoni laptop-punk.
Non tragga in inganno il nome, di satanismo nel Teatro Satanico non vi è molto, piuttosto vi è una forte presa di posizione verso tutto quello che è dogmatico, verso tutte le forme di sapere precostituito che non siano frutto del libero arbitrio, quindi anche il credo religioso.
Ne è la prova lampante Mondo Cane, una preghiera che chiede sia a Dio sia al diavolo di proteggerci da un mondo miserabile fatto di superficialità e di stupidità. Se bastasse solo una preghiera…
In Teatro della memoria, un sound inquietante fa da cornice alla riflessione su come gli schemi mentali imposti dalla società ci distolgano dal vedere la realtà, fuorviandoci e dandoci una mera illusione di controllo.
In The Owl, un inizio funereo precorre ritmiche elettroniche per l’unico pezzo in inglese dell’album, dove oltre ai concetti si fa apprezzare una parte melodica intensa e surreale.
Chiude il lavoro Occidente, dove suoni acidi in un’ambientazione elettronica accompagnano una voce distorta e decadente, un pezzo che intima a diffidare dell’occidente e di tutto il sapere prestabilito che rappresenta.
Concettuale, riflessivo e coraggioso appare XX dei Teatro Satanico, un lavoro incentrato più sui contenuti e sulla ricerca dei suoni che sull’intreccio melodico; un monito per una presa di coscienza più obiettiva su quello che ci circonda. Un album inusuale e pregno di significati, alchemico e profondo.

Gaetano Turchetta

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Italian language review of  XX in IMPATTO SONORO web-pages ( http://www.impattosonoro.it/2013/08/19/recensioni/teatro-satanico-xx )


Teatro Satanico – XX
2013 - Nedac Editions

Aprono un manto di synth,una voce litania e un coro (angelico?) in sottofondo, mentre ci si butta in un testo in francese che varrebbe la pena di capire. Una dedica a Yves Klein che trasporta subito nel mondo parallelo in cui vive il Teatro Satanico, un mondo che si scoprirà ben presto paradisiaco, nonostante tutto.
Si continua con una voce di Ferrettiana memoria, con synth che lavorano sodo per sostenere un intero album ma che non sono mai lasciati soli e con musica pura, pregiata. I testi sono un’eccezione generalizzata: difficili da percepire a volte, per via della distorsione trasognante che la voce trasuda, si rivelano nella loro grandezza una volta intesi. Cambio lingua ancora in The Owl, che riesce a catturare per ritmo e suoni, senza lasciare intrappolati nella stupenda bolla creata fin qui.
Si chiude con un pezzo che si sposta leggero verso il rock, L’Occidente, e che invita a non fidarsi dell’idea occidentale in quanto falsa e passata: non lo fanno di certo in XX, dove mettono sul tavolo un album assolutamente fuori dai canoni italiani, capace di trascinare in una realtà tanto nuova quanto accogliente (sebbene non lo sembri ai primi ascolti: c’è solo da lasciare cadere la diffidenza ed abbandonarsi ai suoni, saranno loro a fare il resto).
Su tutto vale la pena ascoltare anche solo Il Teatro della Memoria, difficile da farsi poi uscire dalla testa.
Un album di assoluto pregio, destinato ad un pubblico di intenditori e di persone capaci di lasciarsi andare ad un mondo nuovo.

Gianmaria Tononi


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Italian language review of  XX in LA SCENA  web-pages ( http://www.lascena.it/nuovo/recensione.php?id=1411 )


Teatro Satanico – XX


Avere vent’anni di carriera – appunto il titolo “XX” – sul groppone non sono pinzillacchere, è una maturazione d’alto rango che poi – se rifornita di stimolazioni e pressione artistica - da i suoi dannati frutti, e se di “dannati” frutti dobbiamo parlare, presentiamo l’ultimo lavoro in studio del Teatro Satanico che, per rassicurare eventuali ustionati rinsaviti dalle sgrinfie del Reverendo Manson, non hanno nulla a che fare con luciferini intenti, bensì riflessioni “deeply” sulla chiesa e la cappa mai nascosta di ottenebrare la creatività umana e artistica di essa; tracce noir dal sapore Ferrettiano, giaculatorie e ambient con chiazze gotich sono la costante vocazione della formazione, dove anche l’elettronica harsh viene a sottolineare e grassettare un mondo più che a parte quello che il TS frequenta e gestisce in una vaporosa presenza-non presenza.
“XX” è un sette tracce per un ascolto personalissimo, un tono uditivo più che di nicchia, per gourmet del genere, brani preghiere, solennità serafica e mefistofeliche abluzioni poetiche che hanno l’impressione – e la stampano fissa in testa – di un rosario gotico fatto di silenzi, noise, glitch e melodie salmastre interiori, una wave in profundis che scende in verticale con una cadenza ossessiva quanto salmodiante che inquieta, quieta e fa riflettere fino a farsi seguire come una malia meditativa alla quale si va dietro come al pifferaio di Gremlin. Amarezze e ricredi si mettono in fila in un disco interessantissimo anche se destinato a pochissimi, un list che delle disillusioni ne fa il leit motiv esistenziale primario.
Roberto “Kalamun” Pasini, Devis “Devils” Granziera e Mauro Martinuz (questa la line up) si rivolgono contro la società deviata, oppressiva, castrante, ipocrita, e lo fanno operando con atmosfere quasi “cistercensi” mettendo avanti la preghiera a Dio e Belzebù, omaggio all’artista francese Yves Klein (Mondo cane), le tinte fosche e amare de Il teatro della memoria e La farmacia dell’angelo, poi di fitto dentro i pads elettronici cupi di The owl, ancor più in giù nell’abisso morboso con L’occidente fino all’apoteosi finale con due vecchi brani della loro passata discografia, Comandante Bruno e Confesso tutto!. E il disco finisce la sua corsa ombrosa, va a ricaricarsi di pentecostali lussuose stimolazioni e – senza il minimo distacco dal suo perfetto asse mid-mistico – ritorna ai blocchi di partenza per una nuova “rappresentazione” della bellezza costipata.
Per palati unici e intenditori acuti.

Max Sannella


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Italian language review of  XX in SENTIRE ASCOLTARE web-pages ( http://www.sentireascoltare.com/recensione/11807/teatro-satanico-xx.html )


Teatro Satanico – XX
Nedac

I numeri romani del titolo rimandano alla celebrazione del ventennio d’azione del progetto italiano Teatro Satanico. Per l’occasione la formazione di Devis deviLs Granziera, Kalamun e Mauro Martinuz mette in atto una formula che fissi l’attualità dell’incarnazione a trio e, insieme, celebri il proprio passato remoto. Nel lato A di questo vinile blu c’è infatti l’oggi del Teatro Satanico, sotto forma di cinque evocative tracce di (ehm) cantautorato synth-esoterico di matrice industrial, mentre nel lato B troviamo il passato del progetto sintetizzato nei due pezzi, Comandante Bruno e Confesso Tutto!, ripescati da una delle prime release del Teatro (la ormai introvabile tape edita a nome Teatro Satanico Charles Manson).
Un omaggio ai fan più che un tentativo di suggerire chiavi interpretative al percorso del progetto o invitare al confronto tra l’oggi e l’allora; cosa inevitabile, ovviamente, ma che non manterrebbe fede a quella che è l’anima puramente “sperimentale” del Teatro Satanico: indagare, cioè, nuove forme espressive ma riuscendo a mantenere sempre un linea sottotraccia ben individuabile. Forme che si manifestano in una sorta di suggestivo cantautorato – ma la definizione è da prendere con le molle – ora inclinato su versanti pagano-esoterici (cori di angeli caduti, voce declamante e tappeti di synth mefitici in Mondo Cane (A Yves Klein)) o su declinazioni industrial sulfuree e poeticamente stranianti (la sensualità materica post-TG di L’Occidente o il declamato di Il Teatro Della Memoria), ora su territori synth-pop in apparenza più concilianti (La Farmacia Dell’Angelo) o trasognanti alla maniera dei Coil meno ruvidi o dei mai troppo osannati Kirlian Camera (The Owl).
Il lato B offre l’aspetto più ostico, harsh e cupo del Teatro: Comandante Bruno e Confesso Tutto! sono lì, a perenne ricordo di ciò che si era e di ciò che si sarà sempre, a fiondare staffilate di cartavetrata sonora sui padiglioni auricolari dell’oggi con un piglio provocatorio ormai dimenticato dalla scena industrial. Ascoltatevi Confesso Tutto! e converrete che si tratta di roba vomitata fuori come se non ci fosse un domani. Un domani però c’è eccome per il Teatro Satanico, fiera e disturbante bestia indipendente, e XX ce lo ricorda benissimo.

Stefano Pifferi


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DIECI VOLTE BAU
presentazione del numero DIECI di BAU Contenitore di Cultura Contemporanea


L’associazione culturale BAU, in occasione della XXII Rassegna annuale “Incontri d’Arte” a cura di Alessandra Borsetti Venier, presenta il decimo numero della rivista/laboratorio BAU Contenitore di Cultura Contemporanea, una delle più originali e significative pubblicazioni d’artista attive oggi in Italia.
Già approdata in importanti musei, biblioteche e collezioni, dal MART di Rovereto alla Tate Modern di Londra, dal 2004 BAU si presenta annualmente sotto forma di “scatola” formato UniA4 in tiratura di 200 copie, con contributi numerati e firmati di numerosi autori italiani e internazionali. In dieci anni, la “rete” di BAU ha coinvolto seicento autori da oltre trenta nazioni. Al numero Dieci della pubblicazione hanno aderito 105 autori attivi nelle più diverse discipline, alcuni dei quali saranno presenti alla “Barbagianna: una casa per l’arte contemporanea” di Pontassieve sabato 7 settembre con originali installazioni, performance, letture e video-proiezioni. L’incontro si svolgerà dalle ore 18.00 alle 22.00 con pausa cena intorno alle ore 20.00.

BAU, associazione culturale no profit, nasce nel 2004 a Viareggio ad opera di un gruppo di artisti e curiosi attenti ai multiformi aspetti della cultura del nostro tempo. Grazie a una rete diffusa e in costante espansione di contatti, il progetto si materializza ogni anno in una rivista d’autore, BAU Contenitore di Cultura Contemporanea. BAU è un punto d’incontro che stimola dialoghi, confronti e scambi tra le più varie discipline: grafica, collage, fotografia e arti visuali in genere, ma anche ricerche poetiche e narrative, esperienze acustiche e performative, documenti legati al mondo della moda, del design e a tutto ciò che è prodotto dalla creatività. La rete operativa di BAU si esprime anche nella progettazione di mostre, convegni, rassegne ed eventi.
“La rivista è il tentativo riuscito di organizzare un caos creativo in un microcosmo, di mettere in moto una macchina del desiderio che apre spazi all’immaginazione, alle visioni oniriche, ipnagogiche, alle proiezioni di sé sulla pellicola reticolare di un universo fluido, senza confini. È una cattedrale, attuale e virtuale, costruita sui frammenti di soggetti che riflettono, come in uno specchio, in uno stagno, la propria immagine cangiante, tra luci e ombre, il proprio intenso spessore antropologico. Sorta di pianeta mutante annualmente, BAU, giunta al suo decennale di vita - cui rinviano anche i due termini BAU Ten, ibridando il tedesco con l’inglese - può significare, nel tedesco Bauten Costruzioni, ma anche Scenari, quindi opera aperta alla lettura/avventura di chi l’accosta di volta in volta, azzardo di transcodificazioni dalla cultura materiale a quella immateriale.” Viana Conti (da BAU Dieci)
Gli autori di BAU Dieci:  Giuliano Allegri | Silvia Ancillotti | Alain Arias-Misson | Maria Rebecca Ballestra | Christian Balzano | Gianni Barelli | Vittore Baroni | Massimiliano Barsottelli | Keith Bates | Chiara Bettazzi | Lapo Binazzi | Maicol Borghetti | Antonino Bove | Luca Brocchini | Myriam Cappelletti | Dino Castelvecchi | CianographicSisters | Cielosereno (A.V.) | Ryosuke Cohen | Philip Corner | Gianluca Costantini | Gianluca Cupisti | Paolo della Bella | Fabio De Poli | Gabriele Dini | Graziano Dovichi | Bartolomé Ferrando | Luc Fierens | Jenamarie Filaccio | Raffaella Formenti | Aldo Frangioni | Ignazio Fresu | György Galántai | Carlo Galli | Beatrice Gallori | Antonella Gandini | Massimo Giacon | Luca Giorgi | Federica Gonnelli | Patrizia Gozzini | Devis Granziera (aka deviLs G. del Teatro Satanico ) | Johnny Grieco | Gruppo Open | Caterina Gualco | Gumdesign | Karl-Friedrich Hacker | Maurice Henry | I Santini Del Prete | Emilio Isgrò | Jacques Juin | Karadanatromnostazer | Susanna Lakner | Alessio Larocchi | Luca Leggero | Andrea Lemmi | Le Rane | Sara Lestini | Gian Paolo Lucato | Paolo Lumini | Gianni Macalli | Riccardo Macinai | Ruggero Maggi | Edoardo Malagigi | Tonka Malckovic | Attilio Maltinti | Michele Mariano | Paolo Antonio Martini | Graciela Gutierrez Marx | Paolo Masi | Anthony Moman | Gertrude Moser-Wagner | Giuliano Orsingher | Carlo Palli | Gioni David Parra | Manuel Perna | Guido Peruz | Beatrice Pieroni Lubé | Alessandro Poli | Rudy Pulcinelli | Resmi Al Kafaji | Enzo Rossi-Ròiss | Michael Rotondi | Lola Savino | Luciana Schinco | Arturo Schwarz | Antonella Serafini | Fulgor C. Silvi | Skim | Renato Spagnoli | Aldo Spoldi | Tipigrafici | Maurizio Marco Tozzi | Tommaso Tregnaghi | Paolo Vandrasch | Maurizio Vanni | Tommaso Vassalle | Paolo Vegas | Sandra Viani | Tatiana Villani | VipCancro | Renato Volpini | Lutz Wohlrab | Reid Wood | Virginia Zanetti | Stefano Zattera. Contributi redazionali: Tatiana Bazzichelli, Viana Conti, Marvin A. Sackner, Arturo Schwarz.
Progetto grafico: Gumdesign.

per ulteriori informazioni: http://www.bauprogetto.net/


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NEXTCOMING

1st November 2013

Live in Berlin @ Urban Spree ( Revaler Straße 99  10245 Berlin )

MODERN WITCH /// USA
TEATRO SATANICO /// ITALY
NIEDOWIERZANIE /// FRANCE
DUB VOICES (Mauro Martinuz) /// ITALY

+ DJ set by NICOLAS FLAMEL


more detailed infos will follow next time